Orion Test Flight

Direttamente da AstronautiNEWS:

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Sono iniziati la scorsa settimana e si concluderanno durante la prossima, fra NASA e Lockheed Martin, gli incontri per la definizione nel dettaglio del primo test in volo della capsula Orion, l'OTF-1.
Già definito nelle caratteristiche più salienti, dal vettore utilizzato, il Delta IV Heavy, alla data del Luglio 2013, iniziano ora le assegnazioni degli incarichi ai singoli team dei due principali enti coinvolti.
Le ipotesi prese in considerazione erano principalmente due, la prima prevedeva la completa gestione dello sviluppo del test e della gestione del volo da parte di Lockheed Martin mentre la seconda vedeva coinvolti team sia NASA che Lockheed Martin nelle varie fasi di preparazione, sviluppo e volo, con la prima svolta in affiancamento fra i due enti e il volo completamente gestito da NASA.
Alla fine degli incontri sarà probabilmente un'ipotesi simile alla seconda ad essere preferita alle altre prevedendo un team misto che lavorerà nei prossimi mesi fianco a fianco e che coinvolgerà personale della Lockheed Martin dai settori "Test & Verification" e "Operation" e personale NASA del "Mission Operations Directorate".
Con questo approccio, basato su "sotto-team" misti e non team assegnati "in-toto" all'uno o all'altro ente, verranno gestite tutte le fasi relative all'OTF-1, sia in fase di sviluppo sia di esecuzione del volo che di stesura del materiale a supporto.
Le prossime fasi, che avverranno presumibilmente entro fine mese, saranno quelle delle nomine delle singole persone partecipanti al test e la firma del MOU fra NASA e Lockheed Martin."

sarà interessante vedere Orion sul Delta 4H... anche se bisognerà aspettare ancora due anni!

Una cosa da risolvere a mio parere per i voli manned è il problema della "fireball" al decollo, comune a tutti i Delta IV... non so se avete notato soprattutto nei lanci notturni quella palla di fuoco che avvolge il vettore al momento del lancio, causata (presumo) dall'ignizione dell'atmosfera circostante satura di idrogeno liquido evaporato...

EDIT
tra l'altro mi pare di aver capito che la capsula presto cambierà nome!

Andrew ha scritto:

sarà interessante vedere Orion sul Delta 4H... anche se bisognerà aspettare ancora due anni!

Una cosa da risolvere a mio parere per i voli manned è il problema della "fireball" al decollo, comune a tutti i Delta IV... non so se avete notato soprattutto nei lanci notturni quella palla di fuoco che avvolge il vettore al momento del lancio, causata (presumo) dall'ignizione dell'atmosfera circostante satura di idrogeno liquido evaporato...

EDIT
tra l'altro mi pare di aver capito che la capsula presto cambierà nome!

Sicuramente verrà allestito un pad nuovo che esegua lo spurgo dei gas pericolosi, come appunto l'idrogeno..

Questa del nome non la sapevo.. che cretinata però..

mi chiedo se riusciranno a riutilizzare il nuovo pad che hanno costruito al posto del 39A (o era il 39B?)... perché è dimensionato per Ares I...

Andrew ha scritto:

mi chiedo se riusciranno a riutilizzare il nuovo pad che hanno costruito al posto del 39A (o era il 39B?)... perché è dimensionato per Ares I...

Era il 39B, che non hanno ancora finito di smontare. Sulla capacità di riutilizzo, ti faccio un esempio: lo sai che parte delle due Fixed Structure dei pad 39A e 39B usate fino ad oggi per lo Shuttle erano facenti parte delle Mobile Launch Platforms delle missioni Apollo? Leggi questo articolo del blog di un appassionato delle missioni Apollo.

si, lo sapevo

Le mie perplessità derivano dal fatto che il Delta IV Hevy e Ares I sono vettori diametralmente opposti. Un riadattamento ulteriore può essere molto dispendioso (pensiamo che già adesso solo in rifacimento del pad, Constellation è costato circa come Falcon 9... pad + VETTORE...).

Ad esempio, D4H è più basso di Ares I, quindi l'accesso dell'equipaggio è situato a una quota diversa... ed essendo una quota inferiore non si possono neppure utilizzare soluzioni fantasiose e bizzarre come il "trespolo" su cui veniva montato il Saturn IB quando veniva lanciato dal pad del Saturn V...

Tra l'altro, leggendo proprio oggi un documento relativo ai futuri sviluppi del Delta IV Heavy ho scoperto una tecnica particolare, quella del cross-feed: in pratica, parte del carburante viene spillato dai boosters e reindirizzato ai serbatoi del core stage. In questo modo si possono scaricare prima i boosters e si possono allo stesso tempo mantenere a piena spinta anche i motori del core stage senza dover parzializzare la spinta. Il vantaggio in termini di efficienza è consistente. Ho già fatto mia la tecnica e adattato il Jarvis-M Risultato: un piccolo incremento della capacità di payload

Brillante idea!

Citazione :

parte del carburante viene spillato dai boosters e reindirizzato ai serbatoi del core stage

Un po' come "rubare ai ricchi (serbatoi) per dare ai poveri (serbatoi)"

Black - Orion!!!


Pare sarà la conformazione-colorazione definitiva.

Uhm, mi piaceva più prima esteticamente.. secondo me dovrebbero ritoccare le textures

Ma poi nera scalderà da matti!

Riporto anche qui lo Humor Astronautico che ho pubblicato su Forum Astronautico ...

L'ultimo "splash-test" di Orion:
http://yfrog.com/ngmzbjz
Impatta a 50 mph (80 km/h)

è tanto o poco?

Io direi che è troppo.

Sicuramente è un "worst case scenario"... in condizioni nominali la capsula non impatterà con tale violenza, a meno di voler buttare via gli equipaggi dopo ogni missione.

Tanto per restare in Orbiter, per una capsula con una velocità di impatto superiore ai 12 m/s (poco più di 43 km/h) hai il rumore di crash invece di quello di frenata ... vedi te!

quindi nella realtà che velocità sarebbe ottimale?

A memoria, mi pare intorno ai 5/8 metri al secondo.

Andrew ha scritto:

Io direi che è troppo. ...

E infatti la capsula riaffiora rovesciata...
No Buono!

Ugo, i palloni antiribaltamento (quelli dentro il circolo nell'immagine che segue) servono proprio a quello


Molte capsule Apollo si sono ribaltate durante lo Splashdown (una per tutte Apollo 8, e se non sbaglio anche ASTP). Quindi il fatto che riemerga ribaltata è un problema relativo, il problema serio è il contraccolpo sulla schiena che si prenderebbero gli astronauti, tanto che per limitare questo problema le capsule Apollo (che infatti NON erano riutilizzabili) avevano il fondo (tra equipaggio e scudo termico) deformabile per assorbire il contraccolpo dell'ammaraggio. Era una sorta di cellula di sopravvivenza e parti a deformazione controllata delle nostre auto attuali, ma in anticipo di 30 anni (a proposito di "spinoff" da tecnologia utilizzata nello spazio ).

certo che le missioni apollo con annessi e connessi erano uno specchio di genialità in tutto, dalle tute spaziali al "semplice" splash down! i costi di una singola missione però dovevano essere esorbitanti, dato che ogni pezzo non è riutilizzabile!

Pete Conrad ha scritto:

Ugo, i palloni antiribaltamento (quelli dentro il circolo nell'immagine che segue) servono proprio a quello...

Non lo sapevo!