Eccezionale scoperta da parte del satellite Fermi, realizzato dalla Nasa con il contributo italiano, che ha individuato dodici nuove pulsar, ovvero stelle di neutroni altamente magnetizzate che rappresentano il nucleo superstite dell’esplosione di una stella di grande massa.
Se la scoperta dei pulsar sinora conosciuti si doveva all’emissione di impulsi radio emanati dai poli magnetici della stella, il satellite Fermi ha permesso di captare i raggi gamma, una nuova e preziosa fonte di informazioni sul comportamento di questi oggetti.
"La novità non è solo il numero delle classiche pulsar radio rivelate nella radiazione gamma, che con questa ricerca passano da 5 a 17. - spiega Patrizia Caraveo, responsabile scientifico per l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) della missione FERMI - Ma anche la comparsa di una mezza dozzina di pulsar radio velocissime, mai viste prima d’ora".
"Più importante ancora - sottolinea la Caraveo - è la scoperta di numerose pulsar senza emissione radio. Sono sorelle, o cugine, di quella Geminga che abbiamo scoperto 30 anni fa e che si rivela essere la capostipite di una numerosa famiglia di stelle di neutroni finora sconosciute".
Coordinato e finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) in collaborazione con Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e l’Istituto Nazionale di Astrofisica(INAF), secondo Paolo Giommi, direttore del Science Data Center dell’Agenzia Spaziale Italiana, il progetto sarebbe così "destinato a far compiere un grande balzo in avanti nella comprensione sia delle pulsar della nostra galassia che di alcuni tipi di galassie attive come i blazar e le radiogalassie".
Le pulsar devono infatti essere considerate straordinarie dinamo cosmiche: attraverso processi non ancora del tutto compresi, i loro potenti campi elettrici e magnetici e la loro rapida rotazione, accelerano le particelle a velocità prossime a quella della luce. In precedenza si pensava che i raggi gamma avessero origine presso le regioni polari e vicino alla superfici della stella, cioè il punto da dove arrivano le emissioni radio.
Ma le nuove pulsar che emettono solo in raggi gamma osservate da Fermi portano ad accantonare quell’idea. Ora gli astronomi pensano che gli impulsi di raggi gamma emergano molto al di sopra della stella di neutroni. Le particelle li produrrebero mentre vengono accelerate lungo archi creati dai campi magnetici. Nel caso della Pulsar Vela, la sorgente di raggi gamma persistente più brillante nel cielo, si pensa che la regione di emissione si trovi a circa 480 km dalla stella, che ha un diametro di poco più di 30 km.