Ed ecco dopo un po' di lavoro "segreto" la mia prossima proposta di
missione interplanetaria da donare alla comunità FOI: la
missione Shakespeare/Pope verso il sistema di Urano.
Ne avevo già accennato brevemente su OF nel topic della Galileo II e sono passato dalle parole ai fatti. Prima di tutto, il nome: lo so che su FOI i nomi di personaggi non italiani non sono visti troppo di buon occhio
ma questo mi sembrava un nome perfetto per una
missione verso il penultimo pianeta, per un motivo semplice.
La
missione nasce come controparte low-cost e low-risk della complicatissima Galileo II. Urano è un logico obbiettivo in quanto il più vicino pianeta della categoria "ice giants" ed esplorato pochissimo finora. Inoltre i dati di Voyager 2 suggeriscono attività geologiche interessanti sulle sue lune che sono quasi un sistema gioviano in miniatura.
La sonda si compone di un orbiter (Shakespeare) destinato a un limitato tour dei satelliti uraniani, e di una capsula atmosferica (Pope) destinata a scendere nell'atmosfera del pianeta. Questa capsula è una versione altamente semplificata e ridotta di quella della prossima
missione Efesto, ed è ispirata alle Small Probes della
missione Pioneer Venus 2. Massima semplificazione vuol dire che non dispone né di scudo termico staccabile, né di paracadute (se non forse di uno piccolo di frenata). Inoltre avrà solo un paio di strumenti a bordo.
L'orbiter è invece disegnato prendendo come spunto le sonde New Horizons, Juno e Ulysses. Molto leggero e dotato di un limitato quantitativo di carburante. La strumentazione scentifica è una selezione e riduzione di quella già preparata per la Galileo II e preparerò poi un elenco. Per semplificare tutti gli strumenti sono fissi e quindi vanno orientati muovendo tutto il veicolo, mentre sulla Galileo II c'è una scan platform orientabile.
Il peso molto contenuto (sotto le 2 tonnellate) consente un trasferimento alla Hohmann diretto verso Urano con finestra che si apre nel giugno 2014, tramite un Jarvis E. Oppure è possibile un trasferimento più veloce usando un più piccolo Jarvis C ma con un gravity assist di Giove. In tal caso la finestra giusta dovrebbe aprire a settembre o ottobre di quest'anno.
Il vantaggio di quest'ultima possibilità è l'uso di un vettore più piccolo e la traiettoria più veloce che consentirebbe eventualmente (se deciderete di usare la
missione per Live Missions) di seguire almeno lo swing-by gioviano in diretta, tra l'altro molti mesi prima dell'arrivo in orbita della Galileo II.